Vincenzo Camuccini
(Roma, 22 febbraio 1771 - 2 settembre
1844)
Testa di guerriero romano
carboncino su carta, cm. 75,5 x 48
Queste
monumentali teste sembrano tratte dai rilievi dell’Arco
di Costantino, un monumento che più di una volta
ha attratto Camuccini: infatti nell’album XVI
è conservato un disegno a matita in piccole dimensioni
ma assai simile.
Sin dalle prime pagine
della Vita, Carlo Falconieri, sottolinea la propensione
del pittore per lo studio dell’arte classica:
“… per tre anni poco mancò che si
portasse il suo letticciuolo in Vaticano; poiché
andava allo spuntar dell’alba e lasciava il lavoro
al declinar del sole, intento tutto a copiare con la
maggiore intelligenza possibile Raffaello, Michelangelo
ed i capolavori dell’arte antica che rendono unico
al mondo il museo Pio-Clementino. Per vero fa meravigliare
vedere in diciassette volumi (che il figlio gelosamente
conserva nel palazzo Cesi , di cui più oltre
parleremo) raccolti un numero sterminato di disegni,
copie, schizzi, composizioni di tanta bellezza, che
qualche fiata tengono in forse di preferirli al dipinto:
disegni che il nostro Vincenzo faceva con ammirevole
perfezione ..." (Falconieri, 1875, p. 9).
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