Vincenzo Camuccini
(Roma, 22 febbraio 1771 - 2 settembre 1844)
Il cortile di Palazzo Venezia
matita e olio su carta ocra, cm. 27,8 x 41,2
Questa veduta
non finita, mostra uno scorcio del cortile di Palazzo Venezia
costruito dal cardinale veneziano Pietro Barbo nel XV secolo.
Pontefice con il nome di Paolo II, Barbo è il promotore
del famoso carnevale romano, che dal 1466 fa svolgere nella
Via Lata (l’attuale Via del Corso), per potervi assistere
dalle finestre del suo Palazzo Venezia.
Dai secoli XVIII e XIX, il
Carnevale romano diviene tra i più celebri di tutta
Europa, il parteciparvi era di rigore per la variegata congerie
di turisti di passaggio per la città, mentre le maggiori
famiglie nobiliari della capitale rivaleggiavano nell’offerta
di pranzi e festeggiamenti. Di fronte si trovava anche il
Palazzo Torlonia, demolito nel 1903 per edificare il monumento
a Vittorio Emanuele. Stendhal offre una vivace descrizione
dell’atmosfera e delle personalità che affollavano
le serate di gala nella Roma del 1828 : “… Il
Torlonia è il banchiere di tutti gli inglesi che vengono
a Roma e fa dei guadagni enormi pagando le loro lire sterline
in scudi romani. Ogni inverno ci si vuol divertire con qualche
nuovo racconto in cui figurano da un lato la tirchieria del
freddo e tranquillo banchiere e dall’altro le furie
di qualche ricco inglese malcontento del cambio. In compenso
il Torlonia dà a’ suoi clienti dei magnifici
balli, di cui non si pagherebbe troppo caro l’ingresso
quaranta franchi a testa. Quel giorno egli non è più
avaro. I quattro lati della corte del suo palazzo sono occupati
da una splendida galleria che comunica con parecchi vasti
saloni nei quali si balla e che i migliori pittori viventi,
il Palagi, Il Camuccini, il Landi hanno ornato di pitture.
Un salone è stato costruito appositamente per collocare
bene il famoso gruppo colossale del Canova: Ercole furibondo
lancia Lica nel mare...”(Stendhal, 1829, p. 83).
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