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Galileo Chini
(1873 - 1954)

Studio per la decorazione della Cassa di
Risparmio di Arezzo, 1904-05

China su carta da spolvero, cm. 357 x 320

Nel 1905 Chini dipinse ad affresco la sede della Cassa di Risparmio di Arezzo, in un antico palazzo appositamente restaurato. Questo cartone-bozzetto, freschissimo e sciolto nell’individuazione degli elementi e nella libertà compositiva, era la prima idea per una parete in cui campeggia un oculo, poi radicalmente modificata nell’esecuzione finale. Gli affreschi rea lizzati mostrano compendiati tutti quegli elementi che sarebbero divenuti i topoi poetici della sua espressione pittorica, pre disponendo alla successiva realizzazione della cupola della Biennale di Venezia. Si susseguono sulle pareti i cortei di personag gi in costumi teatrali (tra le suggestioni neo-medievali di Sem Benelli e quelle ario se di Gian Battista Tiepolo), intercalati da cavalli guizzanti e placidi buoi dalle rosse acconciature; vi sono, isolate, anche figure magre ed estetizzanti, drappeggiate alla greca come marmi del Partenone, che do vettero influenzare, nell’anelito alla grande decorazione simbolista, i fregi che Sartorio inizierà a dipingere l’anno successivo (il Fregio del Lazio all’Esposizione internazio nale di Milano, ecc.).